2. Il Compositore di dialoghi

Esistono numerose tecniche per "far parlare" gli studenti.
Quando uno studente deve parlare a lezione ha due problemi:

  • Il primo, è COSA dire. 
  • Il secondo è... COME dirlo. 

Concentrarsi su entrambe le cose allo stesso tempo non è facile e, soprattutto, lo distrae dal vero problema, che è imparare ad esprimersi correttamente.
Nella mia esperienza, il dover pensare a COSA rispondere va a scapito dell'attenzione verso quello che dovrebbe essere più importante, cioè il COME.
Le Cue-Cards risolvono gran parte del problema, in quanto forniscono il COSA, e, fino a un certo punto, anche il COME, lasciando allo studente solo il compito di interagire con il compagno in lingua target, che è poi ciò che mi interessa, come insegnante.

Qui è necessario chiarire i concetti:

  • le FlashCards pongono in relazione due elementi tra loro. Sono quelle che gestisce l'Abbinatore.
  • le Cue-Cards forniscono il punto di partenza per la definizione di un personaggio con cui interagire.


Vediamo subito un esempio per primissimi livelli:

Dialogo sulla porta dell'aula

Esempio di una scheda:

Le 20 schede in pdf

La scheda è la terza di una serie di 20, tutte diverse tra loro.
La colonna sinistra contiene le domande che lo studente può porre o sentirsi fare, e la colonna centrale contiene i suggerimenti per le risposte.
La colonna di destra (facoltativa) permette ad ogni studente di scrivere un breve appunto con la risposta del compagno. Questo perché poi chiedo di scrivere il dialogo e mandarmelo come compito.

Per dare un'idea delle diverse Cue-Cards, ecco altre risposte:

  

...e così via.

Ogni domanda ha uno scopo ben preciso, e conterrà le risposte considerate più rilevanti ed adeguate dall'insegnante, sia lessicalmente che grammaticalmente.

  • Le nazioni, le nazionalità, le lingue e i nomi delle capitali.
  • La pratica iniziale dell'avverbio anche, e dell'espressione certo!.
  • Le ragioni più comuni per studiare l'italiano, fornite dagli stessi studenti la lezione precedente. 
  • Fare i complimenti per come parla bene l'italiano l'interlocutore, una funzione presente in quasi tutti i dialoghi iniziali... e una serie di ragioni con cui spiegare il perché. 
  • Una serie con gli studi universitari il cui nome mi interessa che conoscano, dato che insegno in corsi per l'Erasmus. 
  • Una domanda sull'alloggio, che contiene come risposte le situazioni più plausibili quando si è in Erasmus.
  • La domanda sul periodo di permanenza introduce soprattutto i nomi dei periodi di tempo più comuni, compresi i mesi dell'anno, e l'operatore fino a.
  • La domanda sui gusti e gli interessi, oltre al lessico, introduce la distinzione tra singolare e plurale.
  • Infine, si fornisce anche un modo per interrompere la conversazione (...che di solito manca nelle istruzioni delle interazioni orali). 

Ho scelto di usare le versioni con l'accento marcato graficamente... in funzione dei problemi di pronuncia che hanno i miei studenti, che sono spagnoli. Ma disponiamo anche delle stesse serie scritte in modo normale, a un click di distanza.
L'uso della chiocciola permette di distinguere gli aggettivi di nazionalità invariabili secondo il genere.
Infine, un'altra scelta del tutto personale è quella di fornire l'informazione in seconda persona: lo studente, risponendo, dovrà usare la prima persona. Quindi, se la scheda ti dice che

  • Sei francese

dovrai rispondere

  • Sono francese

Sembra poco, ma ai primi livelli è importante.
In questo modo si vede subito che l'esercizio non consiste esclusivamente nel leggere domande e risposte una dopo l'altra.

Il dialogo reale, naturalmente, è più complicato, in quanto bisogna aggiungere elementi discorsivi, intonazioni e altro: uno degli aspetti più importanti dell'attività è proprio quello: passare dall'informazione al discorso.


Durante l'interazione a lezione, ogni studente parlerà con uno o pochi compagni.
Ma poi ci interessa che tutti gli studenti abbiano tutte le risposte possibili... e come si può fare?
Presentando un quadro con tutte le risposte possibili (non uguali tra loro, certo).

Documento in pdf

In un secondo momento lo studente può anche scegliere le risposte che preferisce, e non quelle che ha sulla scheda.

Ma... cosa succede se vogliamo cambiare qualcosa nell'attività?
Dobbiamo forse stare a correggere tutte le schede, una per una, e poi fare manualmente il riassunto delle risposte?
Ma neanche per sogno!

I "set" di risposte vanno pensati con cura e scritti, sì... SOLO LA PRIMA VOLTA.
Poi, rimarranno a disposizione e potranno essere richiamati dal menù a tendina della FORGIA.
Il principio è analogo a quello che usiamo per altre attività.
Prova per credere, qui sotto, o APRENDO IL LIBRO:




...e osserva il risultato, sulle schede, qui:





Nel RIASSUNTO, a sua volta, potremo scegliere quali risposte vogliamo far apparire, e in quale ordine.




In pochi minuti è possibile ottenere un set di schede molto diverse.

Questo set di domande è costruito sulla falsariga del primo dialogo di Domani 1.
Si intitola

Incontro in treno

Esempio della prima scheda:

Le 20 schede in pdf
...e questo è il riassunto delle risposte:

Documento in pdf

Come si può vedere, l'esercizio è volto ad esercitare la differenza tra le diverse strutture:
  • Dove vai? (a + nome di città italiana)
  • Di dove sei? (essere + di + città italiana)
  • Da dove vieni? (venire + da + città italiana. La 1ª persona l'ho aggiunta perché a questo punto non si è ancora vista formalmente, e anche se è uguale allo spagnolo, gli studenti non sono tenuti a saperlo).
Noteremo che le città di provenienza e di destinazione sono poche: questo darà come risultato che diverse volte gli studenti si troveranno nella situazione di poter usare anche, come nel dialogo originale, ma non sempre.
I nomi propri usati sono stati scelti tra quelli più interessanti per i miei studenti (cioè con difficoltà di pronuncia o accento), e sono in versione maschile o femminile in modo che tutti gli studenti possano usare un nome a loro adeguato.

Infine ho aggiunto una proposta, seguita da una delle possibili risposte, quasi sempre negative, sempre nello spirito del dialogo originale.

Note


1. Non è necessario usare 10 domande! Si possono facilmente lasciare spazi vuoti, e togliere poi le righe vuote dai formati stampabili:

Le 20 schede in pdf


2. L'attività è diretta alla lezione presenziale, quindi non ha senso pensare ad una versione online, a meno di farne una versione apposta, come questa, per esempio:




3. Lo strumento è ancora da sviluppare.
I miglioramenti previsti sono:

  • Permettere all'insegnante di realizzare vere e proprie minibiografie, coerenti per ogni scheda. 
  • Poter indicare sin dalla forgia quali dati si riferiscono a uomini o donne, in modo da adeguarle ancor meglio alla reale composizione della classe. 
  • Avere altri giochi da ottenere automaticamente, come:
  1. La coppia perfetta. Lo studente deve chiedere a diversi compagni fino a trovare quello che ha una scheda specifica. Questo gioco funziona meglio se le schede sono tutte molto simili, eccetto per una o due risposte. In questo modo, gli studenti hanno lo stimolo a farsi molte domande, a ripetizione, fino a scoprirlo.
  2. Biografie. È possibile creare le schede in base ai fatti relativi ad un personaggio famoso. Gli studenti possono rispondere come se fossero... Dante e Beatrice, o... Cristian de Sica e Alba Parietti... tutto dipende dal nostro pubblico e la nostra fantasia.
  3. Discussioni. È possibile scrivere cose molto più complesse di quelle che ho usato come esempio. Immagino di scrivere serie sulle classiche posizioni che si usano in tanti testi per innescare discussioni su argomenti "caldi". Lo studente partecipa assumendo l'opinione che gli viene indicata dalla scheda, con i diversi argomenti... e così non è tenuto ad esporre la propria.
  4. Giochi tipo puzzle. Le schede contegono indizi su una storia, da diversi punti di vista, soggettivi per ogni partecipante. Tra tutti, devono ricostruire i fatti realmente accaduti. 
  5. Caccia alla spia. Oltre alla informazioni su di sè, gli studenti avranno a disposizione la risposta di chi non è la spia (per esempio: Io sono di Milano, e so che la spia non è di Torino). Gli studenti devono trovare uno solo dei compagni che non può essere "difeso" da nessuno. Questa persona non può essere trovata da nessuno, autonomamente: si devono unire le informazioni di tutti per individuare la spia... il che, naturalmente, stimola sia l'ascolto attento delle risposte del compagno, che potrebbero dirci se non è la spia, sia il confronto delle informazioni tra tutti gli studenti, generando un dialogo significativo e motivante.
Un esempio molto artigianale, basato sulla pratica del passato prossimo:

Cinque schede con una "spia" in pdf.

Infine, il breve filmato: